sabato 25 febbraio 2012

Traschio ( Ottone) - Chiesa di San Giovanni Battista


Località situata lungo la statale SS 45 della val trebbia, e facente parte del comune di Ottone ( Piacenza ), è caratterizzata della predominante costruzione della chiesa di San Giovanni Battista.
Questo luogo di culto è sorto nel 1585 come cella monastica alle dipendenze di Bobbio ed è stata restaurata nel 1952, svolgendo la sua funzione di parrocchia  fino ai giorni nostri, quando le celebrazioni religiose sono state relegate alla sole commemorazioni domenicali.


L'abitato, come la maggior parte delle località montane della zona, ha subito negli anni un lento declino demografico, esploso poi negli anni '50-'60 con l'industrializzazione dell'economia, che ha richiamato manovalanza nelle grandi città, lasciando l'entroterra al suo declino.
Al momento attuale, la popolazione conterebbe 13 abitanti, ma è certo che questa cifra sia molto discutibile, e la presenza di alcune costruzioni restaurate e altre di nuova fattura, fa sperare sul destino della località.


Castrus Montesbruni - Montebruno (Genova)

( vista del paese dall'entrata sul ponte doria )
 Il comune è situato in val Trebbia, sviluppatosi lungo la riva sinistra del fiume Trebbia, a 41 chilometri ad est di Genova. Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle frazioni di Caprili, Cassinetta, Conio di Mezzo, Croso, Lunga, Pianazzo, Seppioni, Sottoripa, Tartogni e Zeppado per un totale di 14 chilometri quadrati.
Confina a nord con i comuni di Rondanina e Fascia, a sud con Moconesi (exclave di Santa Brilla) e Lorsica, ad ovest con Torriglia e ad est con Fontanigorda e Rezzoaglio.
Il territorio fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola.
Nei pressi del santuario di Nostra Signora di Montebruno vi è un sentiero che, ricalcando un'antica via di comunicazione per la val Fontanabuona, permette il raggiungimento con la frazione di Barbagelata (Lorsica) a 1.115 metri sul livello del mare e quindi ridiscendere ad est verso la val d'Aveto attraversando l'omonimo torrente alle sue origini.
( scorcio del paese )
 Montebruno sorge lungo l'antica strada che univa Genova a Piacenza.
Fin dall'epoca longobarda vi operavano i monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio.
Il suo antico toponimo (Castrum Montisbruni) viene testimoniato nel 1164 su un documento con cui Federico Barbarossa concede il territorio al marchese Obizzo Malaspina, che vi costruisce un castello.
Divenne successivamente dominio dei conti Fieschi di Lavagna che ottennero il feudo fino al 1547.
Fu quindi territorio feudale della famiglia genovese Doria ottenendo, dal 1668, il diritto di zecca e conservando il borgo fino alla fine del XVIII secolo, secolo nella quale il territorio passò alla Repubblica di Genova.
Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrerà dal 2 dicembre nel Dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Montebruno rientrerà nel VII Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del III Cantone dell'Appennino nella Giurisdizione dell'Entella. Dal 13 giugno 1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento di Genova.
Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nell'XI mandamento di Torriglia del Circondario di Genova della Provincia di Genova.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 è stata la sede amministrativa della Comunità Montana Alta Val Trebbia e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[5], in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità Montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010[6] e in vigore dal 1º maggio 2011[7].


( vista dal letto del fiume trebbia del ponte doria e del santuario della N.S di Montebruno )

Il santuario di Nostra Signora di Montebruno fu costruito sul finire del XV secolo di architettura gotica con decorazioni barocche; conserva un crocifisso ligneo del XVII secolo e l'affresco di Ottavio Semino raffigurante il Battesimo di sant'Agostino

( Ponte Doria, Fiume Trebbia, e Santuario della N.S di Montebruno )

Secondo alcuni studi l'origine del ponte Doria deve essere ricercata nel tardo Medioevo. Il ponte viene citato dal 1455 nelle carte geografiche del cartografo Matteo Vinzoni della Repubblica di Genova. Anticamente fu un transito obbligatorio per i mercanti o i pellegrini provenienti dalla val Trebbia o dalla val Fontanabuona e ancora oggi è il simbolo per eccellenza di Montebruno. Recentemente restaurato permette di raggiungere a piedi il santuario di Nostra Signora di Montebruno al di là della Trebbia.

Santuario della N.S di Montebruno
Nell'anno 1811 atterrò a Montebruno la mongolfiera pilotata dall'aeronauta personale di Napoleone Bonaparte, Sophie Blanchard,[9] partita da Milano per la festa dell'imperatore. L'atterraggio fu interpretato in maniera mistica dagli abitanti del comune, convinti di assistere ad un'apparizione della Madonna. In ricordo dell'evento a Montebruno si svolge annualmente la manifestazione Il volo di Sophie Blanchard, con mongolfiere, deltaplani e mostre collaterali.
Nel 1995 le elezioni comunali decretarono la vittoria a sindaco di Federico Marenco che, con l'età di vent'anni, stabilì il record nazionale del primo cittadino più giovane d'Italia[10].

( particolare di un'antica abitazione in stato avanzato di abbandono )

Per Saperne di più e nel dettaglio: http://www.liguri.net/portappennini/montebruno.htm