mercoledì 2 maggio 2012

Rondanina


Rondanina, vista panoramica e Fascia in sfondo
 Rondanina (Rondaninn-a in ligure[3]) è un comune italiano di 78 abitanti[4] della provincia di Genova in Liguria. Per numero di abitanti è il comune meno popoloso della provincia e della regione.
Il comune è situato in Alta val Trebbia, alle pendici dell'Appennino Ligure, tra il torrente Cassigheno, affluente del fiume Trebbia e il lago artificiale del Brugneto, a circa 49 chilometri ad est di Genova. L'abitato è dominato dal monte Bric di Rondanina (1.338 metri), caratterizzato da strati orizzontali di roccia calcarea, basamento impervio e scocesceso su cui sorge il piccolo abitato storico.
Il territorio comunale è costituito, oltre il capoluogo, dalle sette frazioni di Conio Avena, Costalunga, Fontanasse, Giardino, Gorreto dei Ballini, Maiada e Retezzo per un totale di 12,7 chilometri quadrati. Confina a nord e nord-est con il comune di Fascia, a sud e sud-ovest con Torriglia e a sud-est con Montebruno, ad ovest con Propata e Torriglia e ad est con Fascia e Montebruno.
Il territorio fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola, di cui ospita il Museo della Flora e della Fauna.




Il comune ha avuto origine grazie alla forzata emigrazione verso l'entroterra delle popolazioni costiere che cercavano
terreni fertili da coltivare e difesa contro gli attacchi dei Saraceni. Storicamente fu un'importante centro di scambio commerciale, in quanto crocevia tra le principali valli del Genovesato (alta val Trebbia, valle Scrivia e val d'Aveto), il basso Piemonte (val Borbera) e la pianura padana.
Con la costituzione dei Feudi imperiali, il borgo di Rondanina[5] e centri vicini furono assoggettati, a partire dalla anno 1000, alla Marca Obertenga della famiglia Malaspina[5]. Dalla seconda metà del XIII secolo la proprietà passò ai conti Fieschi[5] di Lavagna che dominarono il paese e la marca fino al 1547. Sarà la disfatta congiura di Gianluigi Fieschi verso il potere della Repubblica di Genova che porterà alla sottrazione del feudo alla famiglia fliscana e, per diploma dell'imperatore Carlo V di Francia, il conseguente passaggio di proprietà verso la famiglia genovese Doria[5] e quindi la repubblica genovese.
Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrerà dal 2 dicembre nel Dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Rondanina rientrerà nell'VIII Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del IV Cantone della Trebbia nella Giurisdizione dell'Entella. Il 27 maggio dello stesso anno verrà invece inserito nel VII Cantone di Torriglia nella Giurisdizione del Centro. Dal 13 giugno 1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento di Genova aggregandolo alla giurisdizione di Bobbio.
Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, sotto la provincia di Bobbio, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1923 il territorio fu compreso nel Circondario di Bobbio della provincia di Pavia.
Con la soppressione del circondario bobbiese, il Decreto Reale n° 1726 datato 8 luglio 1923 stabilì il definitivo passaggio di Rondanina nella provincia di Genova.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità Montana Alta Val Trebbia e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[6], in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità Montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010[7] e in vigore dal 1º maggio 2011[8].


Via del commercio, Strada di entrata nell'abitato di Rondanina

Scorcio di una vecchia abitazione oramai disabitata

Da segnalare la presenza delle seguenti architetture ed eventi:

Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari,: nel capoluogo, riedificata nel XIII secolo e ancora nel XVIII secolo


Chiesa di Rondanina, dedicata a San Nicola Di Bari

Rifugio di Rondanina: Collocato nella piazza principale di Rondanina, di fronte al municipio, a una altitudine di 1.000 metri sul livello del mare e a 9 km dalla Strada statale 45 di Val Trebbia. È in posizione aperta e panoramica. Porge sia sulla valle del torrente Cassingheno, sia verso il Bric di Rondanina (picco di 1.340 metri a circa due ore di cammino dal rifugio).
Si trova al primo piano di un antico edificio (ex canonica) oggi ristrutturato grazie ad un contributo dell'Ente Parco dell'Antola, che al piano terra ospita il museo della Flora e della Fauna del Parco dell'Antola e la piccola biblioteca comunale. Confina con la parrocchiale di San Nicola di Bari, la più antica della Val Trebbia.




Da ricordare inoltre il museo della flora e della fauna e il meno culturale ma non importante Rally Storico di Rondanina








Evoluzione demografica Abitanti censiti




Particolare



martedì 24 aprile 2012

Tempo Tiranno

Cari amici  che mi seguite, perdonatemi se ultimamente non dedico il tempo necessario a questo blog per arricchirlo di foto e notizie storico-naturali sulle valli che circondano il genovesato e non solo, ma ultimamente stare al passo con l'orologio è veramente difficoltoso e quel poco di tempo che avanza riesco a malapena a dedicarlo alla fotografia..... 
Non temete, di materiale fotografato ce ne sarà sempre dato che oramai nei week end non esco mai senza tutto il corredo "acchiappa-istanti" e potrete eventualmente vederlo sui seguenti link:


Panoramio: http://www.panoramio.com/user/1943709 ;

Facebook : https://www.facebook.com/index.php?lh=Ac-JVhrDKymcLkQG#!/profile.php?id=1634711078&sk=photos

... questo solo perchè, più x il secondo, meno x il primo, la pubblicazione è meno "raffinata" del target che vorrei dare, almeno queste sono le mie intenzioni, a questo blog.
.... per il resto... "COMING SOON"..

sabato 25 febbraio 2012

Traschio ( Ottone) - Chiesa di San Giovanni Battista


Località situata lungo la statale SS 45 della val trebbia, e facente parte del comune di Ottone ( Piacenza ), è caratterizzata della predominante costruzione della chiesa di San Giovanni Battista.
Questo luogo di culto è sorto nel 1585 come cella monastica alle dipendenze di Bobbio ed è stata restaurata nel 1952, svolgendo la sua funzione di parrocchia  fino ai giorni nostri, quando le celebrazioni religiose sono state relegate alla sole commemorazioni domenicali.


L'abitato, come la maggior parte delle località montane della zona, ha subito negli anni un lento declino demografico, esploso poi negli anni '50-'60 con l'industrializzazione dell'economia, che ha richiamato manovalanza nelle grandi città, lasciando l'entroterra al suo declino.
Al momento attuale, la popolazione conterebbe 13 abitanti, ma è certo che questa cifra sia molto discutibile, e la presenza di alcune costruzioni restaurate e altre di nuova fattura, fa sperare sul destino della località.


Castrus Montesbruni - Montebruno (Genova)

( vista del paese dall'entrata sul ponte doria )
 Il comune è situato in val Trebbia, sviluppatosi lungo la riva sinistra del fiume Trebbia, a 41 chilometri ad est di Genova. Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle frazioni di Caprili, Cassinetta, Conio di Mezzo, Croso, Lunga, Pianazzo, Seppioni, Sottoripa, Tartogni e Zeppado per un totale di 14 chilometri quadrati.
Confina a nord con i comuni di Rondanina e Fascia, a sud con Moconesi (exclave di Santa Brilla) e Lorsica, ad ovest con Torriglia e ad est con Fontanigorda e Rezzoaglio.
Il territorio fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola.
Nei pressi del santuario di Nostra Signora di Montebruno vi è un sentiero che, ricalcando un'antica via di comunicazione per la val Fontanabuona, permette il raggiungimento con la frazione di Barbagelata (Lorsica) a 1.115 metri sul livello del mare e quindi ridiscendere ad est verso la val d'Aveto attraversando l'omonimo torrente alle sue origini.
( scorcio del paese )
 Montebruno sorge lungo l'antica strada che univa Genova a Piacenza.
Fin dall'epoca longobarda vi operavano i monaci dell'abbazia di San Colombano di Bobbio.
Il suo antico toponimo (Castrum Montisbruni) viene testimoniato nel 1164 su un documento con cui Federico Barbarossa concede il territorio al marchese Obizzo Malaspina, che vi costruisce un castello.
Divenne successivamente dominio dei conti Fieschi di Lavagna che ottennero il feudo fino al 1547.
Fu quindi territorio feudale della famiglia genovese Doria ottenendo, dal 1668, il diritto di zecca e conservando il borgo fino alla fine del XVIII secolo, secolo nella quale il territorio passò alla Repubblica di Genova.
Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrerà dal 2 dicembre nel Dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Montebruno rientrerà nel VII Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del III Cantone dell'Appennino nella Giurisdizione dell'Entella. Dal 13 giugno 1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento di Genova.
Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nell'XI mandamento di Torriglia del Circondario di Genova della Provincia di Genova.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 è stata la sede amministrativa della Comunità Montana Alta Val Trebbia e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[5], in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità Montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010[6] e in vigore dal 1º maggio 2011[7].


( vista dal letto del fiume trebbia del ponte doria e del santuario della N.S di Montebruno )

Il santuario di Nostra Signora di Montebruno fu costruito sul finire del XV secolo di architettura gotica con decorazioni barocche; conserva un crocifisso ligneo del XVII secolo e l'affresco di Ottavio Semino raffigurante il Battesimo di sant'Agostino

( Ponte Doria, Fiume Trebbia, e Santuario della N.S di Montebruno )

Secondo alcuni studi l'origine del ponte Doria deve essere ricercata nel tardo Medioevo. Il ponte viene citato dal 1455 nelle carte geografiche del cartografo Matteo Vinzoni della Repubblica di Genova. Anticamente fu un transito obbligatorio per i mercanti o i pellegrini provenienti dalla val Trebbia o dalla val Fontanabuona e ancora oggi è il simbolo per eccellenza di Montebruno. Recentemente restaurato permette di raggiungere a piedi il santuario di Nostra Signora di Montebruno al di là della Trebbia.

Santuario della N.S di Montebruno
Nell'anno 1811 atterrò a Montebruno la mongolfiera pilotata dall'aeronauta personale di Napoleone Bonaparte, Sophie Blanchard,[9] partita da Milano per la festa dell'imperatore. L'atterraggio fu interpretato in maniera mistica dagli abitanti del comune, convinti di assistere ad un'apparizione della Madonna. In ricordo dell'evento a Montebruno si svolge annualmente la manifestazione Il volo di Sophie Blanchard, con mongolfiere, deltaplani e mostre collaterali.
Nel 1995 le elezioni comunali decretarono la vittoria a sindaco di Federico Marenco che, con l'età di vent'anni, stabilì il record nazionale del primo cittadino più giovane d'Italia[10].

( particolare di un'antica abitazione in stato avanzato di abbandono )

Per Saperne di più e nel dettaglio: http://www.liguri.net/portappennini/montebruno.htm

mercoledì 18 gennaio 2012

Il Castello di Montessoro


Il castello di Montessoro era un'antica fortificazione e dimora nobiliare della famiglia Spinola nella località di Montessoro, nell'odierno comune ligure di Isola del Cantone, nella valle Scrivia in provincia di Genova e più precisamente nell'attigua Alta Val Vobbia
Secondo le fonti storiche locali un primo edificio fu edificato già nell'XI secolo e sottoposto alla giurisdizione della diocesi di Tortona. Con il susseguirsi degli eventi storici, nella quale il primitivo castello di Montessoro cambiò più volte proprietà, il possedimento dello stesso si assestò dal 1330 con la nuova dominazione da parte della famiglia Spinola.



Fu proprio la nobile famiglia che, nella prima metà del Trecento, edificherà ad una quota più bassa un nuovo castello, i cui resti sono tuttora visibili. Interessato dal passaggio dei soldati francesi del duca d'Orléans Luigi di Valois nel 1394, la dominazione del castello seguì parallelamente la storia della famiglia Spinola che scelsero il maniero come centro di controllo del feudo inserito nei Feudi imperiali. Il castello fu anche un'importante prigione fino al 1748.
Le fasi che seguirono con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte dal 1797, e la conseguente soppressione dei feudi imperiali in favore della Repubblica Ligure nel Primo Impero francese ( Trattato di Campoformio), portarono ad un inesorabile declino e abbandono del castello.



Il castello, secondo alcune ricostruzioni basandosi dai ruderi, doveva avere una struttura alquanto complessa e molto probabilmente distribuita su più livelli. Di forma come un grosso cubo merlato, aveva lati di circa venticinque metri e due torri diagonalmente opposte a nord-est e sud-ovest. Internamente nel piano interrato, oltre alla prigione, era presente un privato oratorio della famiglia feudataria.
La struttura si presenta oggi allo stato di rudere.