Rondanina, vista panoramica e Fascia in sfondo |
Il comune è situato in Alta val Trebbia, alle pendici dell'Appennino Ligure, tra il torrente Cassigheno, affluente del fiume Trebbia e il lago artificiale del Brugneto, a circa 49 chilometri ad est di Genova. L'abitato è dominato dal monte Bric di Rondanina (1.338 metri), caratterizzato da strati orizzontali di roccia calcarea, basamento impervio e scocesceso su cui sorge il piccolo abitato storico.
Il territorio comunale è costituito, oltre il capoluogo, dalle sette frazioni di Conio Avena, Costalunga, Fontanasse, Giardino, Gorreto dei Ballini, Maiada e Retezzo per un totale di 12,7 chilometri quadrati. Confina a nord e nord-est con il comune di Fascia, a sud e sud-ovest con Torriglia e a sud-est con Montebruno, ad ovest con Propata e Torriglia e ad est con Fascia e Montebruno.
Il territorio fa parte del Parco naturale regionale dell'Antola, di cui ospita il Museo della Flora e della Fauna.
Il comune ha avuto origine grazie alla forzata emigrazione verso l'entroterra delle popolazioni costiere che cercavano
terreni fertili da coltivare e difesa contro gli attacchi dei Saraceni. Storicamente fu un'importante centro di scambio commerciale, in quanto crocevia tra le principali valli del Genovesato (alta val Trebbia, valle Scrivia e val d'Aveto), il basso Piemonte (val Borbera) e la pianura padana.
Con la costituzione dei Feudi imperiali, il borgo di Rondanina[5] e centri vicini furono assoggettati, a partire dalla anno 1000, alla Marca Obertenga della famiglia Malaspina[5]. Dalla seconda metà del XIII secolo la proprietà passò ai conti Fieschi[5] di Lavagna che dominarono il paese e la marca fino al 1547. Sarà la disfatta congiura di Gianluigi Fieschi verso il potere della Repubblica di Genova che porterà alla sottrazione del feudo alla famiglia fliscana e, per diploma dell'imperatore Carlo V di Francia, il conseguente passaggio di proprietà verso la famiglia genovese Doria[5] e quindi la repubblica genovese.
Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrerà dal 2 dicembre nel Dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Rondanina rientrerà nell'VIII Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del IV Cantone della Trebbia nella Giurisdizione dell'Entella. Il 27 maggio dello stesso anno verrà invece inserito nel VII Cantone di Torriglia nella Giurisdizione del Centro. Dal 13 giugno 1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento di Genova aggregandolo alla giurisdizione di Bobbio.
Nel 1815 verrà inglobato nel Regno di Sardegna, sotto la provincia di Bobbio, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1923 il territorio fu compreso nel Circondario di Bobbio della provincia di Pavia.
Con la soppressione del circondario bobbiese, il Decreto Reale n° 1726 datato 8 luglio 1923 stabilì il definitivo passaggio di Rondanina nella provincia di Genova.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità Montana Alta Val Trebbia e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[6], in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità Montana delle Alte Valli Trebbia e Bisagno, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010[7] e in vigore dal 1º maggio 2011[8].
Via del commercio, Strada di entrata nell'abitato di Rondanina |
Scorcio di una vecchia abitazione oramai disabitata |
Da segnalare la presenza delle seguenti architetture ed eventi:
Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari,: nel capoluogo, riedificata nel XIII secolo e ancora nel XVIII secolo
Chiesa di Rondanina, dedicata a San Nicola Di Bari |
Rifugio di Rondanina: Collocato nella piazza principale di Rondanina, di fronte al municipio, a una altitudine di 1.000 metri sul livello del mare e a 9 km dalla Strada statale 45 di Val Trebbia. È in posizione aperta e panoramica. Porge sia sulla valle del torrente Cassingheno, sia verso il Bric di Rondanina (picco di 1.340 metri a circa due ore di cammino dal rifugio).
Si trova al primo piano di un antico edificio (ex canonica) oggi ristrutturato grazie ad un contributo dell'Ente Parco dell'Antola, che al piano terra ospita il museo della Flora e della Fauna del Parco dell'Antola e la piccola biblioteca comunale. Confina con la parrocchiale di San Nicola di Bari, la più antica della Val Trebbia.
Da ricordare inoltre il museo della flora e della fauna e il meno culturale ma non importante Rally Storico di Rondanina
Evoluzione demografica Abitanti censiti
Particolare |