Il borgo di Camogli ha origini preistoriche, lo testimonia un insediamento, individuate durante le campagne di scavo succedutesi dal 1969 al 1977 nei pressi del Castellaro lungo il rio Gentile, strutturato su terrazzamenti artificiali dove sono visibili almeno due capanne rispettivamente datate, in base al materiale ceramico, al XVI e XIII secolo a.C. Nella stessa zona sono stati ritrovati reperti romani del II secolo a.C.
Già sotto il dominio dei vescovi di Milano, intorno all'anno 1000, cominciò a formarsi la "Camogli costiera e marinara" con citazioni nei testi dell'epoca dove compare con il nome di Vila Camuli; ed è dal Medioevo in poi che compare maggiormente nella storia genovese. Nel XII secolo fu eretto il castello della Dragonara, posto a difesa del borgo marinaro, che verrà assalito e distrutto da Gian Galeazzo Visconti e Nicolò Fieschi1366 e successivamente anche dal Ducato di Milano nel 1438. Dal XVI secolo si unirà più strettamente a Genova e alla sua repubblica, specie per le continue scorrerie dell'ammiraglio turco Dragut, che provvederà alla sue fortificazioni e al consolidamento del porticciolo, quest'ultimo completato nel 1624 con la costruzione del molo. nel
Come i territori della repubblica genovese anche Camogli fu interessata dalla dominazione francese di Napoleone Bonaparte dal 1797 che inserirà il borgo marinaro, 2 dicembre, nel Dipartimento del Golfo del Tigullio, con capoluogo Rapallo, all'interno della Repubblica Ligure annessa al Primo Impero francese. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, fu elevata al titolo di capoluogo del II Cantone della Giurisdizione della Frutta. Proprio in questo periodo storico la disfatta navale della battaglia navale di Abukir, nella quale la flotta ligure guidata da Napoleone viene annientata dalla marineria inglese, porterà all'investimento di massicci capitali degli armatori camogliesi nella costruzione di velieri mercantili, con richieste e appalti dai maggiori stati europei. Gli affari dei cantieri navali e nel più vario settore marinaro favoriranno un considerevole aumento dell'economia e degli scambi commerciali, con il conseguente sviluppo urbanistico del borgo, che in questa fase raggiungerà il suo massimo storico. Dal 1803 fu uno dei centri principali del VI Cantone della Frutta, nella Giurisdizione del Centro, che ebbe per capoluogo la vicina Recco. Dal 13 giugno1805 al 1814 verrà inserito nel Dipartimento di Genova.
Con la caduta di Napoleone, nel 1814, verrà inglobato nel Regno di Sardegna, così come stabilirà il Congresso di Vienna del 1815 anche per gli altri comuni della repubblica ligure, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel VI° mandamento di Recco del Circondario di Genova della Provincia di Genova.
Già nel 1856 la sua flotta è composta da 580 imbarcazioni iscritte alla Mutua Assicurazione Marittima Camogliese, fondata nel 1852 dal locale Nicolò Schiaffino, unica al mondo e composta da un armamento doppio di quello del compartimento marittimo di Amburgo, la quale resterà attiva fino al 1888. Con l'avvento della navigazione a vapore le attività tradizionali marinare camogliesi vengono, nel tempo, sostitutive al turismo.
Castello della Dragonara |
Secondo alcune fonti storiche inerenti per lo più la cittadina camogliese si è potuto datare approssimativamente alla prima metà del XIII secolo la probabile edificazione del maniero. Ancora oggi infatti non esistono fonti certe sulla reale data di costruzione poiché quelle conosciute sono per la maggior parte frammentarie o incomplete.
L'originario castello, forse di minore dimensione rispetto all'attuale versione, fu usato quasi subito come ottimo centro avvistamento e di difesa sia del borgo che del tratto di mare antistante la scogliera sulla quale il maniero fu eretto. Oltre al sistema difensivo, la struttura veniva utilizzata dagli abitanti di Camogli - camoglini - come ritrovo per eleggere i loro rappresentanti nell'attività amministrativa - giudiziaria, nonché come luogo di rifugio in caso di improvvisi assalti via mare dai numerosi pirati.
Secondo un documento datato alla seconda metà del XIV secolo il castello, proprio per garantire sufficientemente la sicurezza del borgo marinaro, venne più volte rinforzato ricevendo dal Senato della Repubblica di Genova le armi necessarie per la difesa. Proprio in questo secolo vengono ben documentati gli assalti e le distruzioni dapprima da Gian Galeazzo Visconti e in seguito da Nicolò Fieschi nel 1366.
Tra il 1428 e il 1430 il castello fu notevolmente ampliato e rinforzato dagli abitanti, specie l'attigua torre di avvistamento, interventi necessari a seguito dei precedenti assalti e dai continui contrasti tra la comunità camoglina e la stessa repubblica genovese dominata dai duchi di Milano.
Saranno proprio i partigiani del Ducato che nel 1438 assediarono il maniero, smantellando di fatto l'intero perimetro; pochi anni dopo gli stessi abitanti del borgo marinaro riedificarono nuove mura dall'originale accollandosi interamente le spese di edificazione che ammontarono, secondo un documento dell'epoca, a 450 lire genovesi.
Dieci anni dopo dall'assalto milanese - nel 1448 - i contrasti tra Camogli, la vicina Recco e Genova si fecero sempre più tesi e aspri tanto che la Repubblica ne chiese la distruzione immediata del castello. Fu pertanto distrutto come da accordo, ma solamente sei anni dopo fu nuovamente ricostruito dagli abitanti camogliesi e consegnato direttamente al doge della repubblica che ne assunse il controllo.
Nel 1461 motivi legati alla sicurezza portarono alla decisione di una nuova distruzione, decisione che venne annullata per manovre politiche tra Genova e Camogli e che scongiurarono la certa demolizione. Nel XVI secolo abbandonato come postazione difensiva fu infine adibito a prigione.
Nel corso degli anni settanta del XX secolo, dopo decenni di abbandono, l'immobile venne recuperato e dedicato ad ospitare l'acquario tirrenico, gestito dall'Azienda Autonoma di Soggiorno. Vennero create vasche con acqua marina ospitanti esemplari della fauna marina tipica delle acque camogline: in pratica, un antesignano del moderno Acquario di Genova.
Il custode era anche colui che procacciava i pesci, i crostacei ed i molluschi che popolavano le vasche. Un grande esemplare di cernia era l'attrattiva principale, con murene, aragoste e paguri.
Alla chiusura dell'acquario i pesci e crostacei presenti sono stati trasferiti all'acquario di Genova.
Basilica di S.Maria Assunta |
La chiesa parrocchiale fu costruita, secondo fonti storiche locali, nel XII secolo su uno scoglio - isola nelle immediate vicinanze del porticciolo del borgo marinaro. La struttura ha subito nel corso degli anni diversi interventi ed ampliamenti, specie nel XVI secolo e nei primi decenni del XIX secolo, modificandone quasi in parte l'originaria struttura religiosa. Nel 1970 sono state poste nelle tre nicchie della facciata, quella rivolta verso la piazza principale, le statue dei Santi Prospero e Fortunato e della Madonna del Boschetto.
L'edificio fu consacrato nel 1826 dall'arcivescovo di Genova monsignor Luigi Lambruschini e ancora nel 1847Placido Maria Tadini. da monsignor
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